6 maggio 2023 - V° Domenica di Pasqua (Anno A)- Commento al Vangelo domenicale a cura di Don Stefano Ecobi
Gesù non ci prende in giro: se dice che va a prepararci un posto, significa che nella casa del Padre «vi sono molte dimore», a sufficienza per tutti. Nel regno dei cieli, ognuno di noi ha un posto riservato, con sopra scritto il proprio nome. Questo è il destino a cui la risurrezione di Gesù ci autorizza a credere. C’è un posto per ciascuno, e se qualcuno non occuperà il proprio, la festa eterna che è il paradiso mancherà dell’apporto che solo lui può dare. Il libro del profeta Isaia (cf. Is 25,6-8) ci dice che il Signore, nell’apparecchiare il paradiso (presentato come «un banchetto di grasse vivande»), «asciugherà le lacrime su ogni volto»: ogni volto, infatti, è importante perché la festa eterna sia festa piena. L’attenzione del Padre è rivolta a tutti, sì, ma a ciascuno in particolare: ad ogni volto saranno asciugate le lacrime e restituita la gioia.
Come fare a non mancare all’appuntamento con quel «posto» riservato per noi? Ancora una volta dobbiamo ringraziare l’apostolo Tommaso che, ora affiancato da Filippo, rivolge al Signore domande che rivelano tutta la loro fatica a capire: «non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?», chiede Tommaso; «mostraci il Padre e ci basta», aggiunge Filippo, rincarando la dose di incomprensione. Così facendo, invitano Gesù a chiarire anche i nostri dubbi e a fissare la rotta del discepolo di ogni tempo: è lui, Gesù stesso, «la via, la verità e la vita». Conoscere lui è conoscere il Padre, perché in lui si è manifestato il volto visibile di Dio: volto autentico, non contraffatto, dal momento che, dice Gesù, «io sono nel Padre e il Padre è in me». Pertanto, seguire lui ci conduce alla compagnia eterna con il Padre, ad occupare quel posto riservato per noi, a adempiere il nostro destino di salvati e invitati al banchetto. A ricevere la carezza che tergerà ogni lacrima e conferirà gioia piena, per partecipare alla festa eterna.
Se questo destino è già cominciato, con Cristo che ci ha preparato un posto, attende il nostro contributo per giungere a compimento: seguiamo Gesù, che è la Via, cominciando a convertire quegli atteggiamenti che non corrispondono a lui, che è Verità. E così, nella comunione con lui, riceviamo la Vita che non ha fine.