Le Origini

Riozzo Chiesa di S. Rocco minyRiozzo - Oratorio di S. RoccoLa sua storia si apre con due leggende, entrambe frutto di tradizione orale, che legano le origini della chiesa di San Rocco all’altorilievo della Madonna col Bambino, che sovrastava l’altare dell’antico tempio. Nel primo racconto si narra che la scultura di marmo, in viaggio verso Pavia, si trovava in transito nel territorio di Riozzo quando gli animali addetti al suo trasporto non vollero più in alcun modo proseguire il cammino. I riozzesi interpretarono questo come un segno divino e fecero erigere una cappella attorno all’altorilievo.

Una seconda tradizione vuole invece, che la Madonna col Bambino fosse già destinata ad una chiesa in Riozzo, ma che l’ubicazione originariamente pensata fosse all’imbocco dell’attuale via Diaz. Ma la scultura già posizionata nel luogo prescelto, la mattina dei lavori fu trovata miracolosamente in un luogo diverso, proprio dove oggi sorge la chiesa.

Fin qui la leggenda.

L’anno esatto di fondazione della nuova chiesa è ancora sconosciuto. Ma sappiamo che nel XIII secolo secondo il “Liber Notitiae” di Goffredo da Bussero né a Cerro né a Riozzo esistevano chiese.

Il primo documento in cui viene citata una cappella in Riozzo, con l’obbligo di mantenere un cappellano, è del 1517. Si tratta della divisione dell’eredità di Matteo di Lucia de Marliano, spettante ai fratelli Gerolamo, Sasso e Scaramuzza, dove tra le altre cose si scrive di una “casa da gentilhomo dove si abita in Riozzo, dove si dice al castello” che confina con “due parti strada, da un’altra il fosso” dove era “la peschiera vecchia” e infine di un “orto e giardino”.

Madonna di Riozzodopo il restauroLa Madonna di Riozzo dopo il restauroI proprietari della chiesa erano i Visconti Aicardi. Il capostipite dei duchi di Riozzo divenuti nel corso del ’600 marchesi, fu Giorgio detto Scaramuzza che trovò il favore di Filippo Maria Visconti che gli concesse l’uso del cognome e dello stemma dei Visconti. Giorgio Visconti Scaramuzza l’8 luglio 1419 acquistò da Giovanni Corvini di Arezzo il sedime nel luogo di Riozzo “ubi dicitur in castro” con il fosso che lo circonda (che nel documento citato del 1517 è diventato la peschiera vecchia), il “rastellum” e all’ingresso un grande torre a tre piani con sovrapposto un torrino.

Ma come si presentava la chiesa in passato?

Sicuramente era più piccola. Infatti sappiamo che negli anni ’30 del secolo scorso fu allungata di tre metri e che anche la facciata fu rifatta completamente durante lo stesso restauro. Quindi una cappella decisamente raccolta e forse utilizzata per seppellire qualche nobile locale visto che sempre durante gli stessi restauri fu rinvenuta sotto il pavimento una tomba.

La Madonna in trono con il Bambino tra due angeli, conservata almeno dal XVIII secolo nell'Oratorio di San Rocco a Riozzo, proviene con ogni probabilità dall'apparato decorativo originario di una delle porte urbiche di Milano. Nell'ottobre del 2010 essa è stata rimossa dalla sua sede, sopra l'altare, per essere sottoposta a restauro conservativo. Attualmente si trova esposta  presso il Museo del Castello Sforzesco di Milano-Sala della Balla.

Stato attuale di conservazione

Attualmente la struttura risulta inagibile.

Il Comune di Cerro, che provvede alla sua gestione, ha ottenuto un contributo stalale per la ristrutturazione che risulta confermato ed è stata firmata la convenzione con MIC - Ministero della Cultura per l’avvio della procedura. Già presi contatti dal progettista con la Sovrintendenza al fine di avviare quanto prima i lavori.