23 febbraio 2020 – VII Domenica del T.O (Anno A) - Commento al Vangelo domenicale a cura di Don Flaminio Fonte.
Bozzetto di Giorgio Scarpati per l'incontro tra Don Abbondio e il Cardinal Federigo Borromeo (2007)Nel Vangelo secondo Marco, dopo le beatitudini ed i detti sul sale e sulla luce, il lungo discorso della montagna procede con le cosiddette 5 antitesi. Gesù chiede a suoi discepoli un di più, «ma io vi dico», che non è un inasprimento della legge, come a prima vista si potrebbe pensare, bensì un dono del suo amore. Gesù ci introduce nella sua relazione con il Padre celeste, che possiamo addirittura chiamare Abbà, e pertanto, ci rende partecipi dell’amore onnipotente di Dio. Tale onnipotenza, come esprime in maniera quanto mai lucida Dante nell’Inferno, consiste nel fatto che egli «puote ciò che si vuole». Il credente, quindi, sperimenta continuamente come la sua personale debolezza, per un dono speciale di grazia, può diventare capace di compiere l’impossibile.«Il coraggio, uno non se lo può dare» obbietta il povero don Abbondio al cardinal Federigo, nel capitolo XXV dei Promessi sposi. La risposta di Federigo è illuminante: «Ma come vi dirò piuttosto, come non pensate che, se in codesto ministero, comunque vi ci siate messo, v’è necessario il coraggio, per adempir le vostre obbligazioni, c’è Chi ve lo darà infallibilmente, quando glielo chiediate? […]