20 settembre 2020 – XXV Domenica del T.O (Anno A): - Commento al Vangelo domenicale a cura di Don Flaminio Fonte.
La parabola della vigna. 2011. Dipinto, olio. 110 x 170. Artista: A.N. Mironov
La vera paga agli operai di cui parla il Vangelo, in realtà, non consiste nel denaro elargito dal padrone alla sera, bensì nella possibilità di stare nella sua vigna. Un denarion, la moneta d’argento pattuita tra il padrone e gli operai chiamati «all’alba», era, a quel tempo in Israele, lo stipendio medio per la giornata lavorativa di un bracciante. La vigna, però, è ricompensa diversa e ben più grande: nelle pagine della Bibbia essa è immagine allegorica della storia d’amore tra Dio e il suo popolo Israele. La vigna è la sposa, la piantagione amata da Dio, mentre il vignaiolo è lo sposo che ama con ardore la sua sposa.
16 settembre 2020 – XXIV Domenica del T.O (Anno A): - Commento al Vangelo domenicale a cura di Don Flaminio Fonte.
Claude Vignon - Parabola del servo ingrato -Museo delle Belle Arti di ToursLo scrittore Bruce Marshall, nel romanzo intitolato Ad ogni uomo un soldo, racconta che all’alba, nella gelida chiesa di un monastero benedettino, il cardinale arcivescovo di Parigi e una povera vecchia sdentata, attendono in ginocchio sulla stessa panca, l’uno accanto all’altra, di entrare nel confessionale. Così diversi, eppure entrambi debitori verso Dio e tanto bisognosi del suo perdono.
L’amore è esigente, esso infatti non è semplicemente questione di sentimentalismi o di passeggeri e sdolcinati desideri del cuore. Per noi discepoli di Gesù l’amore è prima di tutto un fatto: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13). Se non c’è dono di vita, non c’è amore vero. Il profeta Ezechiele, che è «posto come sentinella per la casa di Israele», è chiamato a vegliare nella notte e a gridare con forza davanti al pericolo incombente. Amare significa allora essere sempre vigili per mettere in guardia i fratelli. «Avete taciuto abbastanza. È ora di finirla di stare zitti!.jpg "\"La Consegna delle chiavi\" affresco (335x550 cm) di Pietro Perugino e aiuti-(1481-1482) - Cappella Sistina in Vaticano")
È un Gesù inconsueto quello di cui ci parla questa pagina del Vangelo secondo Matteo. Egli tace con ostinazione di fronte alle preghiere di una donna cananea, nonostante gli apostoli lo invitino ad occuparsi di lei, nega, inizialmente, la grazia che domanda con tanta insistenza e, infine, le rivolge parole taglienti: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». È un Gesù alquanto diverso da quello tutto dolcezza e permessivismo, quasi un fiocco di zucchero filato, che nell’immaginario collettivo si è andato costruendo negli ultimi tempi.